Cristina Fogazzi, in arte Estetista Cinica, ha partecipato come ospite al Festival del Cinema di Venezia, evento che ogni anno attrae, oltre al pubblico, moltissimi personaggi famosi e influencer. Non tutti, però, sono d’accordo con la sua partecipazione e, tra di loro, c’è anche chi non si trattiene dal farglielo sapere, lasciando commenti su Instagram. Ma la risposta della Cinica non ha tardato ad arrivare.

Ma non si capisce cosa c’entra un’estetista al festival di Venezia se non dietro le quinte a sistemare il trucco alle vere star”, scrive un utente, commento prontamente salvato e ripubblicato da Fogazzi che, in alcune storie parlate, si sfoga rispondendo a tale critica.

cristina fogazzi
Instagram @estetistacinica

Questa cosa si chiama classismo. È una cosa che mi irrita, la questione di dividere le persone in classi sociali”, spiega l’imprenditrice, affermando che tale critica non sia, purtroppo, nulla di nuovo per lei.

Siccome io ho avuto successo come estetista io non posso avere accesso a contenuti culturali, non posso avere pareri su questioni inerenti alla cultura, non posso essere invitata al Festival del cinema di Venezia in quanto estetista.

Poi, ricorda agli utenti il lavoro da lei svolto periodicamente per rendere la cultura accessibile a tutti. Spesso, infatti, Cristina Fogazzi ha promosso l’accesso a contenuti di questo tipo, regalando biglietti omaggio per musei o mostre. “Sono tutti i modi che io uso per dire che la cultura deve essere accessibile a tutti e non solo a chi se lo può permettere”, sostiene.

Infine, passa a parlare degli influencer alla Mostra di Venezia, questione causa puntualmente di vere e proprie polemiche social. Lo scorso settembre, era stato il turno di Giorgia Soleri, “colpevole” di essersi presentata sul red carpet nonostante avesse dichiarato di non amare particolarmente il cinema.

Fogazzi ci spiega quindi come funziona il meccanismo che permette a questi personaggi di presenziare a eventi di questo tipo. “La Mostra del cinema ha degli sponsor che le permettono di andare avanti. Questi sponsor ricavano della pubblicità dal portare degli influencer. Un meraviglioso meccanismo capitalista che fa sì che si producano film e la Biennale di Venezia. I soldi hanno una rilevanza. Non c’è niente di brutto”, spiega

Ma meno male che ci sono delle aziende che mettono soldi qui invece che nel comprarsi dei cartelloni pubblicitari!” conclude poi, prendendosela con le “Marxiste che fanno militanza sul social network di un milionario americano”.

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