"Con te è tutto più divertente": la dedica di Damiano David a Giorgia Soleri

Il frontman dei Måneskin ha pubblicato su Instagram due dolcissimi scatti che lo ritraggono con la fidanzata: un post rarissimo per la coppia, sempre molto riservata sulla propria vita privata.

Lui è il frontman dei Måneskin, la band italiana più in voga del momento. Lei è un’influencer, seguitissima sui social, che si distingue per il suo costante impegno nella sensibilizzazione riguardo all’endometriosi e alla vulvodinia, patologie di cui soffre ma di cui si sente parlare ancora troppo poco. Stiamo parlando di Damiano David e Giorgia Soleri, che insieme formano una delle coppie più solide (e amate) dello showbiz italiano.

Il cantante, tanto sfacciato ed esuberante sul palco quanto timido e riservato nella vita privata, ha voluto dedicare alla fidanzata un post su Instagram: “Ma con te tutto è più divertente“, ha scritto Damiano sui social, a corredo di due selfie che li ritraggono in spiaggia, più felici e innamorati che mai. Scatti rarissimi per lui e Soleri, che hanno sempre tentato di mantenere la loro relazione quanto più possibile lontana dai riflettori, tanto da far pensare ad una crisi.

Ma il post del frontman dei Måneskin non lascia spazio ai dubbi, e dimostra come ci sia grande complicità tra i due, fatta di reciproco sostegno. Damiano, per esempio, non manca mai agli eventi e alle manifestazioni, a cui Giorgia Soleri tiene moltissimo, riguardanti la sua malattia e la sua missione di sensibilizzare quante più persone possibile sul tema del riconoscimento di queste patologie.

L’ultimo post dell’influencer, risalente al 28 marzo, riguarda proprio questa sua battaglia: nella Giornata Internazionale dell’endometriosi, Soleri ha voluto pubblicare un lungo messaggio sull’importanza, per le donne che soffrono di questa patologia, di ricevere la giusta diagnosi, per dare un nome ad un dolore che in molte si portano dietro da tutta una vita. “Non possiamo cambiare il passato, ma forse possiamo provare a costruire un futuro diverso per chi, ancora oggi, si danna in un dolore senza nome e senza legittimazione”.

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