Marco Eletti, ex concorrente de L'Eredità, condannato a 24 anni: ha ucciso il papà

Il 33enne aveva tentato anche di uccidere la madre, che è poi riuscita a salvarsi. L'episodio è avvenuto il 24 aprile del 2021 nella loro casa a San Martino in Rio (Reggio Emilia).

Marco Eletti è diventato noto per avere partecipato al quiz L’Eredità nel 2019, ma si è poi ritrovato al centro delle pagine di cronaca per un motivo certamente meno pregevole. Il 24 aprile 2021 è infatti ha infatti ucciso il papà, Paolo Eletti, oltre ad avere tentato di uccidere la mamma, Sabrina Guidetti

L’omicidio e il tentato omicidio sono avvenuti nella casa in via Magnanini a San Martino in Rio (Reggio Emilia), dove il 33enne viveva con i genitori. Ora ai suoi danni è arrivata la condanna da parte della Corte d’Assise presso il tribunale di Reggio Emilia a 24 anni e due mesi di carcere.

In un primo momento la Procura aveva chiesto per Marco Eletti l’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi. La condanna è arrivata per l’omicidio con l’aggravante della premeditazione, mentre sono caduti i futili motivi e l’utilizzo di sostanze venefiche. Quest’ultima accusa è stata invece riconosciuta per il tentato omicidio della mamma.

Sin dal momento del ritrovamento i sospetti sono ricaduti sul figlio, visto che apparentemente la coppia non aveva avuti litigi con nessuno. Era stato però il giovane a prendere contatto con il 118, a cui aveva rivelato di avere trovato i genitori esanimi. Nel corso del processo era però arrivata la sua confessione: “Devo ammettere sia a voi sia a me stesso, le responsabilità che ho sull’accaduto – erano state le sue parole in aula -. È passato molto tempo da quando tutto questo è successo. In questo periodo mi sono state vicine molte persone, avvocati e familiari in primis. Mi hanno aiutato a riflettere sul fatto”.

L’accusa ritiene che a scatenare l’accaduto sia stata la scoperta di una doppia vita legata a un’altra identità di genere del padre. Il figlio avrebbe inoltre messo le mire sull’eredità di famiglia, ma né il papà né la mamma avrebbero voluto lasciargli qualcosa, al punto tale da scatenare la sua furia omicida. L’aggravante del legame parentale con la vittima era poi caduta nel corso del procedimento: dal DNA era emerso che Paolo Eletti non era il padre biologico di Marco.

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