Rivelata la causa di morte del 34enne Aaron Carter, teen idol statunitense e fratello di Nick Carter dei Backstreet Boys. Il cantante si è spento il 5 novembre 2022, e i medici legali della contea di Los Angeles classificano il decesso come morte accidentale provocata dall’assunzione di Xanax e dall’inalazione di difluoretano.

Il mix di sostanze si è rivelato letale per il musicista che, non riprendendosi dall’effetto dei sedativi, è annegato nella vasca da bagno della sua abitazione a Lancaster, in California.

Recentemente, Aaron Carter aveva già assunto farmaci e droghe. L’artista, infatti, era stato fermato pochi giorni prima dalla polizia per aver guidato sotto l’effetto di stupefacenti e nel 2017 era stato arrestato per lo stesso motivo.

L’autopsia ha confermato la morte per annegamento e l’abuso di sostanze ne costituisce la causa principale. In particolare, il difluoretano inalato dal musicista, un gas compresso presente all’interno di alcuni prodotti domestici, è stato utilizzato impropriamente per raggiungere uno stato di euforia, pratica conosciuta tra i teenager come huffing.

Il giorno dopo la sua scomparsa, i Backstreet Boys hanno omaggiato il ricordo del fratello di Nick Carter durante il concerto alla O2 Arena di Londra, proiettando una serie di immagini sul finale di No Place: “Ho girato tutto il mondo, ho fatto tutto quello che potevo fare, ma sarai sempre tu la casa in cui voglio tornare”, recitano le strofe del pezzo.

Aaron Carter si è distinto nel corso della sua carriera musicale per aver aperto diversi concerti dei Backstreet Boys e nel corso degli Anni ’90 ha intrapreso la strada da solista. Il rapporto con il fratello è sempre stato complicato e lo stesso Nick Carter ne ha parlato in tweet pubblicato poco dopo la sua morte:

Ho il cuore spezzato. Anche se con mio fratello avevo un rapporto complicato, non ho mai smesso di volergli bene. Ho sempre nutrito la speranza che in qualche modo, un giorno, imboccasse un cammino sano e che alla fine trovasse l’aiuto di cui aveva disperatamente bisogno.

In memoria di Aaron Carter è stato aperto un fondo sul sito dell’organizzazione On Our Sleeves che si occupa di diffondere informazioni in merito alla salute mentale.

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